giovedì 10 giugno 2010

Intervista al nuovo Rettore



“Qualcuno potrebbe pensare – ha dichiarato Lacchè subito dopo la proclamazione – che questa votazione sia il segnale di una divisione dell’Ateneo. Penso, invece, che sia il segnale di un grande desiderio di poter esercitare i nostri diritti e i nostri doveri tutti insieme perché tutti insieme abbiamo un destino, che ci è stato consegnato dai nostri padri e che dobbiamo portare avanti. Queste prove di dialogo, di spirito democratico ci rendono più forti. E se io assumerò questo impegno così gravoso, lo farò confortato da questa prova. Tutti noi in questi due giorni abbiamo costruito un percorso. Ci siamo detti che vogliamo dialogare per migliorare e crescere. Sono sicuro che Antonella Paolini, non solo perché resterà in Senato Accademico, saprà trasformare questa parte del suo, ma anche nostro patrimonio in uno spirito leale di collaborazione. Spero che l’andamento di queste elezioni ci abbia reso consapevoli di quello che siamo davvero: un Ateneo solido, con storia, tradizione e intelligenza in grado di giocare un ruolo nel territorio e nel sistema universitario nazionale. Dobbiamo avere la coscienza e la responsabilità che, se vogliamo fare altri passi avanti, il metodo da adottare è quello del dialogo e del confronto. Spero che tutti, tutti stiano dalla parte dell’Università.
Permettetemi di attribuire un po’ del merito di questi giorni a un uomo che è la quintessenza di ciò che dovremmo essere, il mio maestro Mario Sbriccoli, che in tanti anni di impegno e dedizione ha legato la sua crescita personale a quella dell’Ateneo. Credo che l’insegnamento del mio maestro sia per me un legato che passa attraverso di me. Potrò, da novembre, dimostrarvi se la vostra scelta sia stata giusta. Sento dal profondo del cuore di dover ringraziare Roberto Sani, il mio, il nostro rettore, che in questi anni ha dato tutto se stesso per portare il nostro Ateneo al di là di un altro ostacolo. La semina farà crescere non solo cespugli, ma alberi. Ringrazio anche il decano Alberto Febbrajo, non solo perché ha svolto con grande equilibrio il suo impegno, ma perché è la testimonianza di come ogni rettore deve prendere il testimone delle cose che l’altro ha fatto per ripartire di nuovo di slancio. Da novembre dovremo ripartire di slancio, con la coscienza che quanto è stato fatto lo porteremo dietro con spirito di equità”.

“Ringrazio – è stato, invece, l’applaudito commento di Antonella Paolini – tutto il Pta per i voti espressi, probabilmente segno di un malessere. Quindi, tutti gli altri: da quando ho preso la decisione di candidarmi, sono stata sostenuta da tutta la mia facoltà (di Economia, ndr.); ho trovato persone deliziose che non conoscevo della Facoltà di Lettere e filosofia. Ringrazio anche chi mi è stato vicino in tutte le altre facoltà, dove c’è voglia di cambiamento. Lacchè è una bravissima persona. Dovrà dimostrare che i metodi che ho contestato non potranno proseguire. Sono pronta a collaborare con tutti, perché lavoro e lavorerò sodo. Continuerò a sedere in Senato Accademico, se sarò riconfermata preside. Sono convinta che Lacchè porterà aria nuova”.

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